top of page

Affitti Bologna: l’assenza di turisti e studenti ridimensiona i valori

Dall'analisi dell'Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa i canoni di locazione sono in diminuzione nel capoluogo emiliano-romagnolo, specialmente nella seconda parte del 2020: -3,0% per i monolocali, -3,2% per i bilocali e -2,7% per i trilocali


Diverse macroaree della città evidenziano canoni in diminuzione: l’offerta sul mercato delle locazioni è in aumento a causa del venire meno dei turisti (a cui tanti immobili erano affittati) e degli studenti fuori sede. Questo sta determinando una diminuzione dei valori in tutti i quartieri. Proprio per questo motivo la macroarea che ha segnalato il ribasso più forte è stata quella centrale dove era più presente il fenomeno degli affitti turistici.


In aumento i valori nella macroarea di Murri - San Mamolo.


La maggioranza dei contratti stipulati, nella seconda parte del 2020, interessa lavoratori trasfertisti (52,5%). La tipologia più affittata è il bilocale (43,2%).

Nel secondo semestre del 2020 il canone medio di un monolocale si attesta su 520 € al mese, quello di un bilocale su 620 € al mese, mentre per i trilocali la spesa sale a 760 € al mese.

Nei capoluoghi di provincia il fenomeno si è avvertito meno e i valori degli affitti sono in leggero aumento per i monolocali e i bilocali, rispettivamente +0,1% e +0,7%; in queste aree la domanda è sostenuta e l’offerta, talvolta, non sufficiente.


E’ confermata la contrazione di contratti stipulati per motivo di studio e lavoro mentre sono in aumento coloro che hanno scelto volutamente o per necessità l’affitto. La maggiore offerta ha portato numerosi inquilini a migliorare l’immobile in cui vivono. Cresce la percentuale dei contratti a canone concordato e transitorio.



Aumenta l’affitto come scelta abitativa


Nel secondo semestre del 2020 il 70,9% ha preso casa in affitto come scelta abitativa, con un lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale era del 64,7%. In questa categoria rientrano coloro che non riescono ad acquistare o preferiscono scegliere l’affitto. Come era nelle aspettative, si nota una contrazione della percentuale di contatti stipulati da lavoratori che passa da 25,8% a 23,4% e di contratti stipulati da studenti, dal 9,6% al 5,7% attuale.



Contratti: avanzano concordato e transitorio


I dati sui contratti stipulati nella seconda parte del 2020 segnalano una contrazione di quelli a canone libero (in un anno da 49% a 47,1%) ed un aumento del concordato (da 30% a 31,2%) e del contratto transitorio che passa da 21,1% a 21,8%. Questo dato, molto interessante, evidenzia una delle conseguenze della pandemia e cioè l’aumento del ricorso al canone transitorio: tutti coloro che avevano acquistato una casa da destinare all’affitto turistico e che hanno deciso di collocarlo sul settore residenziale hanno optato per questa tipologia di contratto al fine di non vincolare l’immobile per troppo tempo e per ritornare agilmente allo short rent in caso di un’inversione di trend dei flussi turistici. Il contratto a canone concordato, visti i canoni calmierati, potrebbe rivelarsi una buona soluzione per inquilini timorosi degli effetti del lockdown. I proprietari ne apprezzano sempre i vantaggi fiscali.



Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

bottom of page